{"id":1329,"date":"2023-04-27T11:58:08","date_gmt":"2023-04-27T09:58:08","guid":{"rendered":"https:\/\/claydscap.com\/?p=1329"},"modified":"2023-04-27T12:44:27","modified_gmt":"2023-04-27T10:44:27","slug":"pier-francesco-zarcone-ostacoli-arabi-allo-sviluppo-arabo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/claydscap.com\/pier-francesco-zarcone-ostacoli-arabi-allo-sviluppo-arabo\/","title":{"rendered":"Pier Francesco Zarcone: Ostacoli arabi allo sviluppo arabo"},"content":{"rendered":"

Pier Francesco Zarcone<\/a>
\n
Ostacoli arabi allo sviluppo arabo<\/a><\/h3>\n

pdf gratuito<\/strong><\/p>\n

Estratto da “Studi Interculturali” n. 2 \/ 2013<\/strong><\/p>\n

Studi interculturali \u00e8 una rivista pubblicata dal Centro di Studi Interculturali Mediterr\u00e1nea, col patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Universit\u00e0 di Trieste e il coordinamento editoriale di Gianni Ferracuti. Tutti i volumi si possono scaricare gratuitamente dai siti interculturalita.it<\/a> e ilbolerodiravel.org<\/a>. Vengono inseriti su claydscap.com i singoli articoli della rivista, estratti dal pdf originale.<\/p>\n

”<\/p>\n

L\u2019arretratezza politica e sociale del mondo arabo \u00e8 nota a tutti, Arabi compresi. In questa sede ne mettiamo in evidenza due: un insospettato fattore culturale e la tradizionale autocrazia araba, insieme a una rapida sintesi sui problemi economici di quell\u2019area.<\/p>\n

Attualmente la situazione politica \u00e8 tale che l\u2019unico paese arabo in qualche modo definibile \u201cdemocratico\u201d \u00e8 il Libano, per quanto per i nostri standard in realt\u00e0 si tratti di una democrazia assai imperfetta, quanto meno a motivo dei vincoli confessionali sanciti costituzionalmente – e questo dice molto.<\/p>\n

Se qui ci occupiamo del mondo arabo non \u00e8 per semplificazione, e ancor meno per volerlo considerare esponenziale dell\u2019Islam, ma perch\u00e9 il deficit democratico \u00e8 principalmente arabo<\/em> piuttosto che strettamente musulmano. Sarebbe fuorviante ritenere che il resto del mondo musulmano presenti le condizioni democraticamente disastrose di paesi come Pakistan e Afghanistan (sull\u2019Iran si dovrebbe fare un discorso a parte, poich\u00e9 l\u00ec, detto in sintesi, siamo di fronte a una \u201cdemocrazia totalitaria\u201d). Ci sono infatti anche dei paesi islamici che, per quanto suscettibili di un\u2019infinit\u00e0 di considerazioni critiche, tutto sommato sembrano dei paradisi politici se paragonati all\u2019insieme dei paesi arabi: si pensi alla Turchia, alla Malaysia, all\u2019Indonesia, al Senegal, all\u2019Albania. I paesi ex coloniali dell\u2019Africa costituiscono tutti dei casi a parte, per specifiche ragioni storiche ed etniche.<\/p>\n

Prima di procedere, un\u2019ulteriore avvertenza: pur essendo ormai abituale parlare di \u201cpaesi arabi\u201d, tuttavia si tratta di un\u2019espressione erronea, giacch\u00e9 i popoli etnicamente arabi vivono essenzialmente nella Penisola arabica, in Giordania e in parte in Iraq. Per il resto esiste una mistura etnica tale da risultare ben pi\u00f9 corretta l\u2019espressione \u201cpaesi arabofoni\u201d (circa 200 milioni di persone).<\/p>\n

Scrittura e lingua come barriere antipopolari<\/em><\/p>\n

Per quanto la cosa possa sembrare sconcertante, in realt\u00e0 ha una rilevanza tutt\u2019altro che secondaria, al punto che taluni intellettuali arabi vi vedono addirittura la fonte di quell\u2019arretratezza culturale che alimenta l\u2019arretratezza politica e, in definitiva, lo stato critico delle loro societ\u00e0. Nell\u2019Occidente europeo, e sul piano culturale, il processo di formazione di quella che chiamiamo \u201csociet\u00e0 civile\u201d non si \u00e8 avvalso tanto dell\u2019esistenza di varie persone colte, dei loro circoli e delle loro universit\u00e0, quanto e soprattutto della circolazione e diffusione delle idee, favorite dalle caratteristiche della scrittura e delle lingue, e poi dalla stampa. Ci\u00f2 vuol dire che la circolazione delle idee a livello diffuso da noi \u00e8 iniziata davvero con le pubblicazioni – utilizzanti un alfabeto tecnicamente semplice come quello latino – in lingue \u201cvolgari\u201d; cio\u00e8 lingue locali in grado di diventare strumento di comunicazione di massa, idonea a coinvolgere quanti sapevano leggere e non facevano necessariamente parte dei circoli degli intellettuali \u201cpraticanti\u201d. Tale indispensabile presupposto \u00e8 mancato invece nel mondo arabo, e per lo pi\u00f9 manca tuttora. Si tratta di un aspetto che in genere \u201cspecialisti\u201d e commentatori erroneamente non prendono in considerazione.<\/p>\n

Ai fini del mantenimento dell\u2019assetto autocratico i governanti hanno accuratamente conservato una caratteristica preislamica del Vicino Oriente e dell\u2019Egitto: la scrittura e la lingua come barriere per impedire un\u2019emancipazione culturale estesa, e quindi il pericoloso virus del pensiero autonomo…. “<\/p>\n

[scarica il pdf gratuito<\/a>]<\/strong><\/p>\n