Veronica Balbo: I CPT dalla legge Turco-Napolitano alla legge Bossi-Fini
BUONE LETTURE

Veronica Balbo: I CPT dalla legge Turco-Napolitano alla legge Bossi-Fini

Veronica Balbo:
«Tra Scilla e Cariddi, ovvero dalla padella alla brace»: evoluzione e involuzione dei CPT dalla legge Turco-Napolitano alla legge Bossi-Fini

pdf gratuito

estratto da “Studi Interculturali” 4 (1, 2014)

Studi interculturali è una rivista pubblicata dal Centro di Studi Interculturali Mediterránea, col patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e il coordinamento editoriale di Gianni Ferracuti. Tutti i volumi si possono scaricare gratuitamente dai siti interculturalita.it e ilbolerodiravel.org. Vengono inseriti su claydscap.com i singoli articoli della rivista, estratti dal pdf originale.

 

“Nel corso del mio percorso universitario ho avuto la possibilità di affrontare tematiche estremamente attuali e molto vicine ai miei interessi personali. In particolare, ritengo una gran fortuna aver potuto realizzare una esperienza di stage, che mi ha dato l’opportunità di riflettere su cose e avvenimenti di cui avevo sentito parlare, ma verso i quali non mi ero mai posta in modo critico e non avevo effettuato letture approfondite. Mi riferisco alla realtà dei rifugiati, con la quale sono entrata direttamente in contatto grazie all’esperienza presso l’ufficio rifugiati dell’ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà), organizzazione no-profit, che si occupa di progetti di sviluppo e dell’accoglienza e della tutela dei rifugiati. È da qui che scaturisce il mio interesse nei confronti dei Centri di Permanenza Temporanea, tema da me sottoposto ad alcune ricerche, effettuate sia per interesse personale che dell’associazione. L’argomento mi ha incuriosito e mi ha stimolato a pormi domande, anche elementari, sulla loro nascita, struttura e funzione. In un primo momento non riuscivo a capire la necessità di questi luoghi, li credevo centri di accoglienza ma, leggendo e approfondendo le mie ricerche, mi sono accorta che erano l’esatto contrario. È la curiosità, quindi, che mi ha portato ad approfondire l’argomento e farlo poi oggetto della mia tesi, che ritengo possa essere un piccolo contributo alla diffusione di informazioni, difficili da reperire per chi non ha un interesse particolare a riguardo e soprattutto quasi impossibili da gestire in modo organico, in quanto le fonti esistenti sono poche e si basano soprattutto su articoli e interventi, a volte non facili da interpretare e che comunque si avvalgono di linguaggi tecnici.

La sintesi qui proposta concentra particolare attenzione sulle soluzioni attuate dalla più recente Bossi-Fini, passando inoltre attraverso le direttive emanate dalla Turco-Napolitano sui «centri di permanenza temporanea» e provvedendo quindi a evidenziarne gli aspetti contraddittori, rimasti fondamentalmente irrisolti, o addirittura amplificati, dalla successiva normativa n. 189/2002. In particolar modo, ho voluto mettere in evidenza le particolari anomalie burocratiche che rendono paradossalmente più difficile la strada per la regolarizzazione degli immigrati, con particolare attenzione al problema dei rifugiati e del rilascio dei permessi di soggiorno. La decisione di rimarcare, all’interno della mia ricerca, l’aspetto giuridico dei Centri di Permanenza, risentiva anzitutto della necessità di far capire cosa essi fossero e come funzionassero da un punto di vista legale, ma soprattutto del fatto che l’ipotesi di ricerca nasceva proprio all’interno di una forte contrapposizione tra dettati legali e applicazione degli stessi.

Ho cercato di non addentrarmi eccessivamente all’interno di questioni di diritto comunitario, ma piuttosto di fornire un quadro generale sul tema CPT , che mi permettesse di confrontare quelle che sono le compatibilità e le incongruenze tra le direttive dell’Unione Europea e le politiche migratorie adottate dall’Italia a riguardo. Per fare questo, ho ritenuto essenziale iniziare illustrando brevemente le principali caratteristiche giuridiche e pratiche delle due leggi qui esaminate…”

Scarica il pdf