BUONE LETTURE

F. T. Marinetti – Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana

F.T. Marinetti è sempre rimasto fedele al programma rivoluzionario della riunione di Piazza San Sepolcro a Milano, nel 1919, quando diverse formazioni politiche (un “fascio”, appunto, come si usava dire nella sinistra dell’epoca) avevano dato vita ai Fasci Italiani di Combattimento; quel programma aveva poi assunto una forma organica nella Carta del Carnaro, promulgata dalla Reggenza italiana del Carnaro, nella Fiume dannunziana del 1920, grazie alla presenza in entrambi – programma e Carta – di Alceste de Ambris, sindacalista rivoluzionario e, dopo la fine dell’esperienza fiumana, militante antifascista.

L’esperienza fiumana finisce, com’è noto, con il bombardamento della città da parte della Regia Marina Italiana, con annesso tentativo di eliminazione di D’Annunzio, e l’assenso di fatto di Mussolini che, con D’Annunzio sconfitto, si pone come successore del poeta soldato, scioglie i Fasci di combattimento, fonda il Partito Nazionale Fascista e va alla conquista delle piazze: per ottenere il Governo gli è infatti indispensabile garantire il mantenimento dell’ordine pubblico e l’appoggio alla Monarchia.

Nel 1920-22, la svolta reazionaria di Mussolini, verosimilmente teso alla realizzazione di una rivoluzione dall’alto, mediante un compromesso con Monarchia, industria e Chiesa, viene contrastata dagli Arditi del Popolo, dalle formazioni che avevano sostenuto l’impresa di Fiume, futuristi compresi, e da una piccola pattuglia comunista guidata da Antonio Gramsci.

Marinetti si allontana, per riavvicinarsi qualche anno dopo, mantenendo però una sua posizione indipendente: è, nel regime, futurista, esponente del Partito Futurista ed erede del programma di Sansepolcro, nel quale identifica il fascismo vero (fascismo dei Fasci di combattimento), diverso dal Partito Nazionale Fascista di Mussolini, che è una macchina politica chiamata a realizzare la rivoluzione dsansepolcrista come può e come è capace.

Nel 1939, celebrando il ventennale della riunione di San Sepolcro, Marinetti riafferma la sua indipendenza e la sua distanza dal fascismo mussoliniano: da questo momento in poi firmerà tutti i suoi scritti come “F.T. Marinetti, sansepolcrista“, insofferente verso una politica che ha avviato un percorso suicida con la sudditanza verso Hitler, le leggi razziali e l’ingresso in una guerra insensata.

Testi:

Gianni Ferracuti:

F.T. Marinetti: gli aeropoemi del dissenso sansepolcrista (pdf gratuito)

F.T. Marinetti:

 

L’Africa generatrice di poesia e arti, 1940 (scritto nel 1938)  (pdf gratuito)

Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana, 1942  (pdf gratuito)

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